Abbiamo letto la recente notizia di un accordo di cooperazione tra Quadrifoglio e la società cinese Beijing JunZhengtai, interessata a studiare a livello internazionale i migliori know how per la gestione dei rifiuti per eventualmente realizzarli ed introdurli nell’area metropolitana di Pechino.
Tra le righe del comunicato della Quadrifoglio, che ovviamente si sforza di magnificare l’attenzione e di tessere le lodi degli industriali cinesi al progetto del nuovo inceneritore a Sesto Fiorentino, si intravede invece, il reale e concreto motivo di interesse degli ospiti orientali in visita in Toscana, inerente le tecnologie e le impiantistiche, a partire da quelle in dotazione alla Revet, che ottimizzano il riciclo dei metalli, del vetro e delle plastiche.
Crediamo, senza timore di smentite, che mentre l’Europa vieta il ricorso a inceneritori e discariche per ogni tipologia di rifiuto che sia riciclabile e compostabile (quindi quasi tutto) e decreta per legge l’Economia Circolare per favorire al massimo il recupero e riuso di ogni materiale, chi propone gestioni a base di inceneritori (con relativa discarica), si pone assolutamente fuori dalla storia e non può assumere il ruolo di esempio e di leader per altri.
Così, mentre continuiamo a contrastare con ogni strumento informativo lo sciagurato progetto dell’inceneritore a Case Passerini che bloccherà per decenni ogni possibile sviluppo di economia verde e condannerà al degrado il nostro territorio e Firenze, confortati dal diffuso e crescente appoggio della popolazione che sempre più ne esprime netta contrarietà, abbiamo chiesto alla Rete Nazionale Rifiuti Zero e alla Zero Waste Europe di articolare una risposta adeguata ed inviarla all’agenzia governativa cinese.
Nei prossimi giorni riceveremo la risposta, la pubblicheremo e ne daremo la massima diffusione.
Un’altra Sesto è possibile
Link al comunicato della Quadrifoglio:
http://met.provincia.fi.it/news.aspx?n=181088