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Approfondimenti programmatici della lista un’altra Sesto
In merito alla capacità di spesa pubblica, la recente legge finanziaria consente ai comuni “virtuosi” di sforare, entro certi limiti, il patto di stabilità per fare degli investimenti.
Il comune può inoltre intercettare le risorse finanziarie di regione, governo ed UE.
Si può anche cercare il recupero di alcune risorse nel bilancio comunale, agendo sulla revisione dei servizi e sull’innovazione.
Queste ed eventuali altre possibilità andranno sfruttate per nuovi interventi che producano lavoro e sviluppo produttivo.
Pensiamo a:
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il completamento della messa in sicurezza ed ammodernamento delle strutture scolastiche secondo i principi del risparmio e dell’efficienza energetica;
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la costruzione di un nuovo asilo nido;
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un piano generale per il risparmio energetico che possa, con precisi progetti, acquisire i finanziamenti europei (ad es. rifacimento dell’illuminazione pubblica col sistema ESCO, solarizzazione degli edifici pubblici, ecc.);
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attivare interventi di ripristino, manutenzione e di messa in sicurezza del territorio con particolare riferimento al rischio idrogeologico; concordare con gli altri comuni coinvolti modalità di governo e risorse finanziarie per il parco della Piana e per il parco di Monte Morello;
- un piano serio e circostanziato di manutenzione straordinaria di strade e marciapiedi;
- il recupero del Palazzo Pretorio per insediarvi funzioni legate al turismo culturale ed alla sua promozione
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attivare il recupero complessivo degli antichi borghi esistenti sul territorio (ad esempio, quello di Querceto). Si tratta di un patrimonio storico che appartiene a tutta la città ed in quanto tale il comune deve ricercare a livello regionale, nazionale ed europeo le risorse necessarie.
Un’attenzione particolare merita il problema dei servizi esternalizzati. La necessità dei comuni di rispettare il patto di stabilità, ha moltiplicato a dismisura negli anni i servizi affidati all’esterno, spesso a cooperative di lavoratori. Questo ha portato: precarietà, lavoro mal pagato, spesso inefficienza, mancanza di controllo, disagi per il cittadino e, molto spesso, risparmi di spesa inesistenti (talvolta anche maggiori costi).
E’ una tendenza che vogliamo invertire. Vogliamo rivedere, dal punto di vista della qualità del lavoro, tutti i servizi esternalizzati, magari prevedendo un soggetto pubblico intercomunale che riunifichi gli attuali servizi e che risponda ai cittadini sulla qualità del lavoro svolto.
Prevediamo, dove possibile, il ritorno alla gestione diretta.
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